METEO. Il titolo non è una esagerazione, come spesso se ne leggono in giro, ma riassume quello che, negli ultimi aggiornamenti, già in parte vi annunciavamo da ieri: l’estate 2022 potrebbe subire un deciso cambio di temperamento.
Premessa: parlando di ipotesi a medio lungo termine, vi offriamo riflessioni che poi andranno ulteriormente confermate.
Ciò detto che cosa c’è di nuovo sugli orizzonti estivi?
La prima questione, la meno nuova, riguarda la maggiore instabilità che domani porterà temporali più diffusi su diverse aree del centro Italia; la Toscana vedrà un primo sviluppo cumuliforme in Appennino e poi successive celle in attivazione con potenziale baricentro tra il Senese, Grossetano interno, sud Pisa interno, aretino ovest. Su questo aspetto torneremo con i dettagli della previsione a breve termine, per il momento ci interessa sintetizzare l’episodio con: farà in genere un po’ meno caldo su tutto il territorio regionale ed in alcune zone dovrebbe piovere per temporali anche consistenti.
Seconda questione: dopo questi primi accenni di cambiamento, le cose potrebbero ulteriormente evolvere a partire da metà della prossima settimana: l’alta pressione dovrebbe trovare un antagonista in un muro depressionario che la schiaccerebbe verso il continente africano e manterrebbe gran parte d’Europa ed anche l’Italia, in condizioni termicamente in media e con un tipo di tempo molto differente da quello che da maggio a questa parte abbiamo avuto.
Potrebbe, POTREBBE, iniziare un periodo estivo decisamente più piacevole e, forse, a tratti anche con qualche pioggia in più (sarebbe letteralmente una manna dal cielo!).
Gli scenari medi dei principali run modellistici sarebbero stranamente molto concordi nel proporre questa sera una soluzione del genere. Una vera e propria piallata all’alta africana a favore di un’area bassopressoria con radici sull’Europa centrale.
Possibilità di realizzazione? Difficile dirlo ma, come già vi anticipavamo ieri, ci sono movimenti sul lungo termine che pare vogliano veramente suggerire qualcosa di differente dalla persistenza senza fine del grande caldo africano.
Con onestà quindi, ancora non possiamo certo partorire sentenze sul pre e post ferragosto, riteniamo tuttavia sia molto interessante seguitare a guardare sul lungotermine perché ci sono i presupposti per un cambio di registro stagionale.
Chissà se sarà davvero così…
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