COMMENTI SUGLI ORIZZONTI TEMPORALI PIU’ VICINI
Prima di aggiornare il meteo per il lungo, anzi, lunghissimo termine così come siamo soliti fare in questa rubrica, è doveroso un breve aggiornamento sulle condizioni attese per i prossimi giorni.
Innanzitutto vi confermiamo, oltre la pausa mite con top termico attorno a venerdì, un primo peggioramento probabilmente da domenica.
Passata questa depressione ne potrebbe giungere un’altra attorno a martedì quindi avendo sempre un andamento meteo “ad onde” ovvero con interludi altopressori ad intervallare cavi d’onda con tempo perturbato.
Solo una nota sulle temperature, che torneranno rapidamente nei ranghi ciò significando il ritorno della neve anche abbondante già dai 1200m appenninici.
QUELLO CHE CI ATTENDIAMO DOPO
Considerato quanto sopra descritto, arriviamo attorno alla metà della prossima settimana, data che oggi prendiamo come riferimento per poter imbastire una ulteriore “iper tendenza” per il tempo a venire.
Questa sera mettiamo sul piatto della discussione l’omnipresente nucleo gelido russo siberiano e tre possibilità viste dai principali centri di calcolo:
la prima riguarda l’arrivo più direttamente anche sull’Italia di una propaggine fredda quale lembo di detta massa d’aria polare, potenziale freddo asciutto da est; la seconda vede una fase ancora atlantica con il freddo in propagazione al centro nord europeo, avremmo così il vecchio continente diviso in due secondo uno sviluppo parallelo. Per l’Italia ancora una fase relativamente mite ed a tratti anche perturbata per tese correnti atlantiche. La terza soluzione invece caratterizzata da una prima esondazione fredda sull’Europa centrale e poi richiamo del freddo grazie a minimi depressionari in evoluzione sul Mediterraneo; in questo caso avremo maltempo freddo.
Delle tre soluzioni non possiamo al momento indicarne una come la più probabile anzi, ci attendiamo che nei prossimi giorni potrebbero uscire ulteriori scenari anche differenti che potrebbero stravolgere ancora queste azzardate linee di tendenza.
A nostro parare, dal prossimo fine settimana qualcosa di più preciso dovrebbe essere individuato sempre tendendo conto che in queste situazioni le simulazioni modellistiche sono generalmente più instabili specie oltre le 72 ore di previsione ed avere instabilità quando le masse d’aria in gioco sono così profondamente differenti può portare scenari predittivi prepotentemente differenti anche nel breve termine.
Come sempre seguiteremo a dedicare almeno un appuntamento al giorno agli aggiornamenti riguardanti l’analisi delle potenzialità del blocco freddo russo siberiano.
Grazie per l’attenzione e se il contenuto vi è piaciuto, fateci conoscere.